Questo amplificatore per i 23 cm è basato sul progetto di F6DRO e F1ANH realizzato in FR4 da 0,8 mm ( vetronite ), ma modificato nella linea di ingresso e di uscita per poter essere realizzato in supporto RO4003 da 0,8 mm ( reperibile sul sito di Franco Rota ) in quanto più stabile e performante a queste frequenze . Utilizza come componente l'ormai noto MRF286 o XRF286 che si può reperire su ebay sia nuovo che da smontare da schede di vecchi ponti UMTS surplus. L' MRF286 e stato progettato per lavorare da 1 a 2,4 GHz con una potenza di 60W a 26V ed avere un guadagno anche superiore ai 10 dB a 2 ghz.
Negli esperimenti fatti durante lo sviluppo con una decina di prototipi con un solo MRF286 abbiamo constato che la potenza di uscita non scende mai sotto i 60W mentre per alcuni si sono ottenute potenze anche di 90W, questo dipende molto dalle caratteristiche dei mosfet che possono variare in base allo stock di produzione e quindi essere più difficili da adattare sia come impedenza di ingresso che di uscita, un DB di differenza tra componente e componente della stessa fornitura è facile da riscontrare. Normalmente a 28 V con 5W in ingresso si ottengono agevolmente 60W e con 8W, da qualche mosfet più performante, si ottengono come detto fino a 90W. A volte si rende necessario correggere la linea in uscita e e di ingresso con le note "spaglittature" per ottenere il miglior adattamento per la massima potenza in uscita .
Ill circuito è molto semplice e composto di pochi componenti SMD come si vede dallo schema e dalle immagini per la parte RF l'unica cosa che veramente è necessario reperire su siti specializzati ( vedi sempre Franco Rota ) sono i condensatori di ingresso e di uscita che devono essere tassativamente degli ATC di ottima qualità. Questi inoltre devono essere montati a 90 gradi rispetto alla scritta che hanno impresso in quanto da misure eseguite e da da come si legge sul catalogo di Franco Rota aumenta di molto ( circa il doppio ) la frequenza SRF del condensatore. Un' altra cosa molto importante da fare è accostare completamente il circuito al mosfet senza lasciare spazzi , in quanto dalle prove sperimentali si è visto che la potenza di uscita crolla e le stazionarie di ingresso aumentano di molto perché non si ha un buon trasferimento di accoppiamento , questo è dovuto al fatto che qualsiasi modifica allo stadio dì uscita si ripercuote drammaticamente anche sul l'accoppiamento d'ingresso.
Per chi non volesse realizzare le schede può visitare il sito di W6PQL o di VE1ALQ che forniscono gli stampati già pronti oppure di PE1RKI che vende l' amplificatore già montato e collaudato. |